Le origini del dittico come modalità compositiva enll'arte
Il termine “dittico” (dalle parole greche δίς e πτύσσειν, poi dal latino diptychum) anticamente designava un oggetto qualsiasi piegato in due e in seguito un oggetto composto da due parti uguali (valve). Era dedicato prevalentemente alla scrittura. Costituito da due tavolette in legno o avorio unite da una cerniera (che permetteva di chiudersi a libro), aveva da un lato del testo scritto, dall’altro delle immagini incise.
In origine le immagini erano per lo più dedicate a personaggi illustri e alle relative imprese.
I dittici avevano una grande importanza nella vita politica e sociale. Nell'antica Roma venivano regalati tra i membri dell’alta società come oggetti celebrativi prestigiosi: riportavano nomine, ricorrenze, nozze, decreti imperiali…
Nel tempo la funzione religiosa soppianta quella classico-pagana: “al posto dei consoli appaiono apostoli o santi, Cristo e Maria subentrano ad imperatori e imperatrici, angeli sostituiscono le Vittorie, i Magi prestano omaggio come i barbari” *. Le immagini iniziano ad acquisire sempre più importanza a discapito del testo.
In diversi casi aumenta anche il numero delle tavolette: esistono esemplari bellissimi di varie epoche anche a 5 elementi (uno centrale e 4 laterali) come quelli ora conservati tra i tesori del Duomo di Milano **.
Il dittico è una modalità compositiva che si tramanda nei secoli ed entra pian piano a far parte della storia dell’arte: compaiono i dittici dipinti; si creano polittici religiosi medievali a pala d'altare; torna successivamente ancora la funzione pagana celebrativa. Famoso nel Rinascimento è il dittico dipinto *** da Piero della Francesca raffigurante il duplice ritratto dei duchi di Urbino, Battista Sforza e Federico da Montefeltro (uno dei più importanti mecenati del Rinascimento italiano).
Il dittico nasce quindi come "copertina" di testi (da donare) per annunciare notizie importanti, poi per accompagnare testi sacri. In seguito, le sole immagini acquisiscono progressivamente una propria autonomia (in temi sacri e profani), con tutta la forza comunicativa universale che le contraddistingue.
Lorenzo Marabini
in foto: doppio ritratto dei duchi di Urbino, Piero della Francesca 1465-1472 (Galleria degli Uffizi, Firenze) https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/86/Piero_della_Francesca_044.jpg
in foto (testata): Copertura di Evangelario detta “Dittico delle 5 parti” - ultimo quarto del V sec. (conservato presso il Museo del Duomo di Milano) e altri dittici storici
(*) Approfondimenti bibliografici:
http://www.treccani.it/enciclopedia/dittico_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/
(**) Dittici di varie epoche conservati nel tesoro del Duomo di Milano
https://www.milanotopnews.it/cultura/16490-il-tesoro-del-duomo-di-milano.html
(***) Doppio ritratto dei duchi di Urbino:
https://it.wikipedia.org/wiki/Doppio_ritratto_dei_duchi_di_Urbino
In origine le immagini erano per lo più dedicate a personaggi illustri e alle relative imprese.
I dittici avevano una grande importanza nella vita politica e sociale. Nell'antica Roma venivano regalati tra i membri dell’alta società come oggetti celebrativi prestigiosi: riportavano nomine, ricorrenze, nozze, decreti imperiali…
Nel tempo la funzione religiosa soppianta quella classico-pagana: “al posto dei consoli appaiono apostoli o santi, Cristo e Maria subentrano ad imperatori e imperatrici, angeli sostituiscono le Vittorie, i Magi prestano omaggio come i barbari” *. Le immagini iniziano ad acquisire sempre più importanza a discapito del testo.
In diversi casi aumenta anche il numero delle tavolette: esistono esemplari bellissimi di varie epoche anche a 5 elementi (uno centrale e 4 laterali) come quelli ora conservati tra i tesori del Duomo di Milano **.
Il dittico è una modalità compositiva che si tramanda nei secoli ed entra pian piano a far parte della storia dell’arte: compaiono i dittici dipinti; si creano polittici religiosi medievali a pala d'altare; torna successivamente ancora la funzione pagana celebrativa. Famoso nel Rinascimento è il dittico dipinto *** da Piero della Francesca raffigurante il duplice ritratto dei duchi di Urbino, Battista Sforza e Federico da Montefeltro (uno dei più importanti mecenati del Rinascimento italiano).
Il dittico nasce quindi come "copertina" di testi (da donare) per annunciare notizie importanti, poi per accompagnare testi sacri. In seguito, le sole immagini acquisiscono progressivamente una propria autonomia (in temi sacri e profani), con tutta la forza comunicativa universale che le contraddistingue.
Lorenzo Marabini
in foto: doppio ritratto dei duchi di Urbino, Piero della Francesca 1465-1472 (Galleria degli Uffizi, Firenze) https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/86/Piero_della_Francesca_044.jpg
in foto (testata): Copertura di Evangelario detta “Dittico delle 5 parti” - ultimo quarto del V sec. (conservato presso il Museo del Duomo di Milano) e altri dittici storici
(*) Approfondimenti bibliografici:
http://www.treccani.it/enciclopedia/dittico_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/
(**) Dittici di varie epoche conservati nel tesoro del Duomo di Milano
https://www.milanotopnews.it/cultura/16490-il-tesoro-del-duomo-di-milano.html
(***) Doppio ritratto dei duchi di Urbino:
https://it.wikipedia.org/wiki/Doppio_ritratto_dei_duchi_di_Urbino